Postumo, riferito ad un libro il cui autore sia passato a miglior vita prima che il suo volume fosse pubblicato è uno degli aggettivi che più detesto. Ho pensato a questa situazione sabato 11 giugno a Castellino Tanaro, nel corso della serata dedicata a Beppe Aimo, scrittore di vaglia i cui racconti girano da un lettore all’altro in maniera quasi clandestina. La sala della presentazione era piena in ogni ordine di posti. La regia dell’incontro, affidata al giornalista Raffaele Sasso, ha sgranato momenti piacevoli, tra i quali l’esibizione di un pianista e di una soprano, entrambi nati in Germania e langhetti di adozione , a loro agio nel proporre musica sinfonica e canzoni di grande effetto.
Ad animare la serata ci ha pensato un fisarmonicista provetto come Luigi Barroero a Beppe Aimo , mentre Oscar Barile è stato due volte grande nella lettura cadenzata di un racconto che Aimo ha collocato fra le modernità del vivere oggi. Me lo sono immaginato Aimo ad ascoltare le parole del racconto che più amava. Gli sarebbero venute le lacrime agli occhi, com’è capitato anni fa a Neive da Maria Tarditi, incantata e impressionata dalla sonorità delle parole usate per il suo d’esordio “Pecore matte”.romanzo Vi dicevo della sala con gente in piedi e del parterre, da Romano Salvetti, custode di memorie a Paroldo, Beppe Leardi, narratore di Lequio Tanaro, Agostino Baricalla, Renzo Ghiglia e altri amici di Aimo. Nel corso della serata due notizie e una rivelazione hanno suscitato interesse. La rivelazione riguarda la partecipazione di Beppe Eimo, orgoglioso delle sue tre lauree, al cabaret televisivo del Maurizio Costanzo Shoov. Le due notizie hanno a che fare con il suo mestiere di scrivere: la prima edizione di Mesticanza, portentosa antologia dei suoi racconti, è esaurita e le ultimissime copie si possono trovare solo a Casa Arvangia ( info@arvangia.it); il suo primo ed ultimo romanzo sarà pubblicato da una casa editrice col titolo “Un mondo senza plastica”.
Anche il destino avverso del romanzo per il quale useremo l’aggettivo postumo mi fa venire i brividi. Gli scrittori, forse, non hanno angeli protettori.
Certi giorni in Langa.
Arrivato al suo quarto libro Luigi Carbone, che di storie di Langa ne conosce a bizzeffe, ha coinvolto nel suo progetto di lavoro Malvina Manera, una persona particolare, curiosa, appassionata della terra di Langa ma in particolar modo della gente delle langhe. Fotografa creativa ed attenta alla spontaneità. Oltre alla parentela l’autore ha in comune con lei l’amore per le origini contadine, per il territorio e la sua salvaguardia. Hanno semplicemente avvicinato le proprie esperienze.
Ai margini del bosco sacro.
Un libro di storie, di narrazioni, di conversazioni, di canti. Salvetti ci
affascina con il suo quarto libro facendoci entrare in una dimensione trail reale e l’onirico. Un affabulare straordinario per fare memoria, per ridare speranza alle Terre Alte delle Langhe, alle terre alte di tutto il
mondo. Si è ipotizzato che spostandoci verso il Tanaro, in alto sulle colline orientate sul fondovalle del fiume, tra Farigliano, Clavesana e Cigliè, su questa estesa dorsale che domina parte dell’Alta Langa, dove oggi
esiste un santuario e file di tombe sorvegliano mute le vallate
sottostanti, ci sia stato in un passato pre-cristiano un grande bosco
sacro. Ma la memoria antica si è persa, per far posto alla memoria più
recente. Cosa rimane? Poco. Sta in questa povertà di riscontri il grande merito di Romano Salvetti, tenace detective alla scoperta di indizi e tracce da osservare in ogni loro dettaglio con una lente di ingrandimento.
“Per tutti i gusti”a Valle Talloria.
Nell’ambito del progetto didattico “ Per tutti i gusti”, I bambini della scuola dell’infanzia di Valle Talloria, aiutati dalle mamme e dalle nonne, si sono impegnati nella raccolta di alcune ricette, tipiche della tradizione piemontese, le hanno pubblicate in un libro e si sono scoperti scrittori di successo.
Batsoa, uriot, bagnet verd, bagna d’infern e altro ancora sono presenti con ingredienti e trucchi nelle pagine del ricettario pubblicato dalla casa editrice Araba Fenice e subito esaurito.
La raccolta è stata impreziosita anche dalle ricette di alcuni cuochi stellati della nostra zona e un ampio spazio è stato dedicato alle esperienze dei bambini entrati nei panni dei veri chef.
Sempre nell’ambito del progetto di educazione alimentare, a far da compagno al ricettario, è stato preparato un catalogo, con la documentazione delle esperienze trasversali vissute dagli alunni in campo alimentare ed artistico.
Il catalogo e il ricettario sono diventati argomenti di una mostra ospitata ad Alba presso la chiesa di S.Giuseppe.
Gli eventi Arvangia nascono dalla condivisione, dai rapporti di collaborazione con Enti, Associazioni, Pro Loco.
Qualche esempio: presentazione libri a Belvedere Langhe venerdì 10 giugno; omaggio a Beppe Aimo a Castellino Tanaro sabato 11 giugno; premio Ancalau a Bosia domenica 19 giugno; Premiazione concorso La me ter-a la sò gent con il Circolo Langa Astigiana domenica 12 giugno; Festa dei Principianti a Neviglie domenica 26 giugno.
A SAN DONATO DI MANGO DOMENICA 14 AGOSTO 2016 IL RADUNO DELLE LINGERE, DEI POETI E DEI GIROLON.
Vi invitiamo sin d’ora alla quinta edizione dell’evento Memorie in piazza che si svolgerà a San Donato di Mango domenica 14 agosto con inizio alle ore 15. Argomento di questa nuova edizione le lingere, i girolon e i poeti, vale a dire l’efficienza dei sognatori. Se avete conosciuto personaggi appartenuti ad una di queste tre categorie e ce lo fate conoscere,l raccontando qualcosa di lui e della sua vita ve ne saremo riconoscenti. per ogni esigenza di informazione potete inviare una mail a info@arvangia.it oppure telefonarci al numero 3381761673. Grazie per l’attenzione
Sono lontani gli anni che hanno visto i produttori di moscato delle Langhe e del Monferrato marciare compatti, scandendo slogan contro gli industriali del vino e reclamando prezzi più remunerativi per la loro fatica.
C’è adesso chi racconta quegli anni, la rabbia che esplose, i contadini che scesero a Canelli con carri, buoi, trattori, riempirono le piazze e le strade e andarono ad inveire davanti ai cancelli degli stabilimenti della Gancia, istintivamente individuata come la bandiera del fronte degli industriali .
Era il 1964 e la Valle Belbo riuscì a scuotersi da un torpore atavico di rassegnazione e di rinuncia alla lotta contrattuale sulla spinta di un movimento che col nome di Partito dei Contadini prima e di Partito Rurale Democratico dopo era riuscito a fare breccia nel chiuso individualismo della piccola proprietà contadina.
L’ epopea di quel periodo vibrante di emozioni, con Alessandro Scotti e Giovanni Cerutti che pretendevano entrambi, insieme ad altri, di difendere gli interessi delle classi rurali da posizioni contrapposte, ha trovato una sua storia in un libro del cossanese Giuseppe Brandone che ha voluto rivisitare con una qualche commozione, ma anche con rigore storiografico il tempo in cui dalle sue parti la gente votava contadino.
Si svolgerà a Castellino Tanaro sabato 11 giugno la presentazione ufficiale di un volume di racconti già in ristampa che l’autore Beppe Aimo, deceduto ad ottobre dell’anno scorso, non ha fatto in tempo a festeggiare.
Il vasto consenso che la lettura del volume intitolato Mesticanza ha suscitato sarà al centro della discussione sull’eccellenza della narrazione, con la messa al bando dei libri poco curati, scritti in modo improvvisato e privi di qualità. Il modello di narrazione che a Belvedere Langhe e a Castellino Tanaro terrà banco ha trovato molti estimatori. Lo si evince dai giudizi espressi dai primi lettori del volume:
Lo scrittore Beppe Aimo con l’amico di Castellino Renzo Ghiglia che ricostruisce i pozzi.
Luciana Pistone ( dirigente scolastico) : Aimo mi ha molto colpito, non solo per il suo indiscusso e grandissimo talento, ma anche per la sua capacità ad applicare con maestria le tecniche fondamentali della “scrittura”, segno di grandi conoscenze e di notevole cultura;
Manfredi Lanza (studioso) : il tono, i temi, il “clima” di questi racconti mi sembrano apparentati a quelli delle narrazioni intriganti e coinvolgenti che tradizionalmente i nonni più immaginativi e facondi facevano rivivere attorno ai camini delle case contadine;
Piera Appendino (lettrice): ho finito oggi la lettura di Mesticanza e sono rimasta veramente entusiasta, se è corretto usare questo termine, dei racconti che contiene;
José Pellegrini ( ex Direttore del Corriere dei Piccoli): ho letto Mesticanza e ho scoperto un vero scrittore. Ma dove stava nascosto un langhetto degno di stare accanto ad altri più noti? Ma questo è davvero il suo unico libro?… La grande dose di ironia, il modo suggestivo di evocare scene del passato e la ferocia su certi difetti del presente sono tanti piccoli e grandi pezzi di bravura.
Distillazione tra fiabe, novelle, favole, leggende, stòiȓe:
Il libro di Giacomino Giamello Antiche favole, come già detto, è un reimpianto di alee affinché formino i reisù (barbatelle), ma di quercia “crenata” ove la radice maestra radica in verticale e profondità, in più è una sempreverde. Solo che il terreno è ormai glabro di questo tipo di resistente pianta. Il libro di Giacomino, contiene mescolate con sapienza, fiabe, novelle, storie di masche buone, che come il mio socio prof Silvio Viberti diceva, formano una coperta protettiva sulla nostra LANGA.
Una volta i vicini, si fa per dire, nelle nostre colline era dai 300 a 1 km di distanza. Oggi abbiamo come vicini il mondo, con avvicendamenti smisurati di migranti. In più non ci sono più le “listòiȓe” soppiantate da face-book, jou-tube, twitter, smartphone, whatsapp, i-tunes etc.
Ai posteri l’ardua sentenza!
primo culasso
7 giugno 2016
FANNO RIMA CON POESIA
L’amore, la morte e la vera essenza dell’ipocrisia
“Noi non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana e la razza umana è piena di passione.”
Con queste parole abbiamo posato la prima pietra per costruire un percorso arduo, ma necessario a dare continuità ad un percorso di formazione dinamico e in costante azione. Ciò che andremo a rappresentare è anzitutto un messaggio; lo facciamo attraverso una commedia, una commedia eroica in versi poetici, appunto. Pur essendo scritta nel tardo ‘800, è ambientata ben due secoli prima; il titolo originale è molto noto, talmente noto che abbiamo scelto di tramutarlo in qualcosa d’altro per diversi motivi; uno fra tutti sottolineare non soltanto il personaggio protagonista, ma l’ensemble umano eterogeneo di persone che desiderano muovere se stesse ed il mondo in funzione di qualcosa molto simile alla libertà, intesa come partecipazione e moto attivo universale. Secondo noi, nelle opere d’arte, quelle vere, deve invariabilmente esistere almeno uno di questi tre elementi: l’amore, la morte e la vera essenza dell’ipocrisia. A volte ne troviamo uno, a volte due, altre ancora tutti e tre insieme. Ecco, dunque, che ora proviamo a metterci, noi e voi, al servizio di un testo che li contiene senza dubbio tutti e tre. Non siamo qui per fare spettacolo, per stupire o per dimostrare, anzi… magari sbaglieremo, chissà. Non è questo l’importante. Siamo qui, piuttosto, con il puro spirito di aprire, a chi ne abbia voglia, il cancello del nostro percorso di studenti che hanno il desiderio di approfondire la vita, l’umanità, le relazioni attraverso un particolare tipo di teatro, provando a fare rima con poesia.
Si svolgerà a Neviglie domenica 26 giugno l’incontro annuale di cultura e amicizia proposto dal Salotto Letterario “Anna e la sua gente”. Nelle intenzioni degli organizzatori l’incontro vuole avere come protagonisti scrittori, artisti,
pittori, fotografi , poeti e attori desiderosi di mostrare e far conoscere il loro sogno nel cassetto, l’opera che stanno realizzando e che intendono valorizzare. Se questa iniziativa esprime anche per voi energia e desiderate confrontarvi con chi potrebbe aiutarvi concretamente a mettere le ali al vostro sogno non tardate a prendere contatti con Mauro Carrero (mauro.carrero@libero.it) e con Anna Sarotto ( tel. 0173-630356)
Tenetevi liberi per domenica 19 giugno e partecipate con noi all’Alta Langa in vetrina che si svolgerà a Bosia con un singolare torneo delle idee dei giovani che saranno premiati con l’Ancalau 2016, un assegno da 10.000 euro al vincitore per aiutare i giovani a creare imprese. Grazie ad Oscar Farinetti, a EATALY e all’entusiasmo del Sindaco Cav. Ettore Secco l’iniziativa diventa ogni anno più importante. Per informazioni rivolgetevi al Comune di Bosia (0173-854125 o al cell. 3339509711).