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DiDonato Bosca

Giacomo Giamello Fiabe e Novelle delle Langhe

Distillazione tra fiabe, novelle, favole, leggende, stòiȓe:

  • Fiaba è composta da personaggi fantastici tipo, fate, principi azzurri, cappuccetto rosso, etc
  • Novella è la narrazione semplice, breve, dove c’è una vicenda in se conclusa, in cui i personaggi si possono facilmente ritrovare nella vita quotidiana. Nasce da un contesto della letteratura orale.
  • Leggenda nasce da racconti storici che riguardano code, persone, luoghi. Sono eventi veri o verosimili (es. storia delle Rocche dei 7 fratelli).
  • Favola, tratta il tema di animali e vegetazione (piante) traendo da essi collegamenti con la vita biologica degli umani, che c’è, e determina delle soggezioni morali.
  • Masche: racconti immaginari, emotivi, che si mescolano tra favola e leggenda, determinati da stati di poca scolarizzazione, toccano l’incomprensione metafisica, molto in voga nei periodi di malora e guerre (perciò da apprensioni e “sbaruv”), dove era anche presente l’ambivalente debolezza per scarsa nutrizione e assenza di socialità. Devo dire, a mio giudizio, che questi racconti erano un terreno fertile specialmente per i giovani, erano gli anni ’50, dove nelle vijà sui balòt, nelle stalle, creavano “suspance” e molto interesse. Lo scopo era quello trattenere a casa i farinej e il giorno dopo erano pronti al duro lavoro.

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Il libro di Giacomino Giamello Antiche favole, come già detto, è un reimpianto di   alee affinché formino i reisù (barbatelle), ma di quercia “crenata”  ove la radice maestra  radica in verticale e profondità, in più è una sempreverde. Solo che il terreno è ormai glabro di questo tipo di resistente pianta. Il libro di Giacomino, contiene mescolate con sapienza, fiabe, novelle, storie di masche buone, che come il mio socio prof  Silvio Viberti diceva, formano una coperta protettiva sulla nostra LANGA.

Una volta i vicini, si fa per dire, nelle nostre colline era dai 300 a 1 km di distanza. Oggi  abbiamo come vicini  il mondo, con avvicendamenti smisurati di migranti. In più non ci sono più le “listòiȓe” soppiantate da face-book, jou-tube, twitter, smartphone, whatsapp, i-tunes etc.

Ai posteri l’ardua sentenza!

primo culasso

7 giugno 2016

DiDonato Bosca

Un successo il Cirano delle Langhe

FANNO RIMA CON POESIA

L’amore, la morte e la vera essenza dell’ipocrisia

Noi non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana e la razza umana è piena di passione.”

Con queste parole abbiamo posato la prima pietra per costruire un percorso arduo, ma necessario a dare continuità ad un percorso di formazione dinamico e in costante azione. Ciò che andremo a rappresentare è anzitutto un messaggio; lo facciamo attraverso una commedia, una commedia eroica in versi poetici, appunto. Pur essendo scritta nel tardo ‘800, è ambientata ben due secoli prima; il titolo originale è molto noto, talmente noto che abbiamo scelto di tramutarlo in qualcosa d’altro per diversi motivi; uno fra tutti sottolineare non soltanto il personaggio protagonista, ma l’ensemble umano eterogeneo di persone che desiderano muovere se stesse ed il mondo in funzione di qualcosa molto simile alla libertà, intesa come partecipazione e moto attivo universale. Secondo noi, nelle opere d’arte, quelle vere, deve invariabilmente esistere almeno uno di questi tre elementi: l’amore, la morte e la vera essenza dell’ipocrisia. A volte ne troviamo uno, a volte due, altre ancora tutti e tre insieme. Ecco, dunque, che ora proviamo a metterci, noi e voi, al servizio di un testo che li contiene senza dubbio tutti e tre. Non siamo qui per fare spettacolo, per stupire o per dimostrare, anzi… magari sbaglieremo, chissà. Non è questo l’importante. Siamo qui, piuttosto, con il puro spirito di aprire, a chi ne abbia voglia, il cancello del nostro percorso di studenti che hanno il desiderio di approfondire la vita, l’umanità, le relazioni attraverso un particolare tipo di teatro, provando a fare rima con poesia.

DiPinù Mita

COME DIVENTARE ARVANGISTI

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