Perdersi nella bellezza delle Langhe

Perdersi nella bellezza; vademecum a Mango.

Manganum è parola di origine latina e sta ad indicare uno strumento di guerra utile nelle fasi di assedio ai castelli, alle torri e ai bastioni in genere. Da questo termine è scaturito il nome che da secoli identifica il Comune di Mango, ad inizio Novecento ancora considerato   Comune del Monferrato. Ebbene a Mango, terra blasonata che ha ospitato i marchesi di Busca e ha dato i natali a personaggi come Oreste Gallina, araldo della lingua Piemontese, e a Raoul Molinari, conosciutissimo alfiere delle colline del Moscato, Manganum è il nome di un’associazione nata su proposta di Gabriella Fogliati per promuovere il turismo. Il neonato sodalizio che conta più di cento soci sta portando a termine due iniziative di straordinario valore per la popolazione. La prima in ordine di tempo consiste nel ripristino e nella riapertura della Confraternita dei Battuti, per anni abbandonata all’incuria e oggi vero e proprio gioiello della ritrovata devozione popolare.

La seconda è una sfida di grande intraprendenza alla quale tutti i soci di Manganum guardano con legittimo orgoglio, trasformare il centro storico del paese in una vetrina prestigiosa per le meridiane.  realizzate da artisti di chiara fama come Beppe Gallo, Salvatore Milano e Antonella Zucca.

Il simbolico assedio all’indifferenza culturale che l’Associazione Manganum intende scuotere     si muove domenica 28 agosto, con inizio alle ore 16 del pomeriggio ad una prima esperienza interdisciplinare, l’invito per chi ama perdersi nella bellezza delle Langhe a raggiungere villa Althea di Gabriella Fogliati per la cerimonia di premiazione relativa alle opere ( arte. fotografia e narrativa) che hanno accettato di descrivere ed esaltare il fascino dell’orrido.

Per la fotografia verranno premiati:

Chiara Vezza e  Andrea Drago per due immagini scattate dalla terrazza panoramica del ristorante Donna Selvatica a Neive;

Marzio Scanavino per sette immagini a bassa risoluzione scattate in Val Bormida , “…nei grandi boschi di castagni e larici ormai in disuso, tra corsi d’acqua limpida, rovine di antiche cascine e vecchi sentieri su cui in passato si spostavano i contadini con il carbone e con le castagne, i contrabbandieri e i briganti”;

Simona Manzone per l’immagine della “Chiesa e Campanile di Santa Maria del Piano – a Neive”;   Melissa Ghezzo per la fotografia  delle rovine di Vesime.  Per la narrativa i tre autori selezionati, Pino Berrino, Giordano Berti e Mara Fabbri hanno scelto di raccontare storie che in maniera diretta o allusiva hanno come protagoniste le masche. Nell’occasione l’Associazione Arvangia presenterà al pubblico il nuovo libro di Giacomo Giamello sulle antiche  antiche fiabe e novelle delle Langhe  e  il romanzo dal titolo Le ragioni della neve opera prima di un autore piemontese  di vaglia. Nelle sue pagine si narra la breve stagione partigiana di un ragazzo di soli diciotto anni, la cui vita viene tragicamente spezzata ad appena pochi mesi dall’adesione alla resistenza.