Graziano Isaia vince il Rèis ëncreuse 2016.

L’incontro conclusivo della ventiduesima edizione del premio letterario Rèis ëncreuse, libro che cammina si è svolto domenica 25 settembre nell’antico borgo del Riondino, a Trezzo Tinella,  un sito belvedere ricco di storia nelle terre di sommità del Comune di Trezzo Tinella, interamente ristrutturato, espressione di quella bellezza che l’Unesco ha preso sotto tutela. Su 75 persone presenti hanno scelto di esprimere la propria preferenza per una delle cinque opere finaliste cinquanta persone. Il libro più votato (20 preferenze su 47 valide) è stato scritto da Graziano Isaia e porta il titolo “Luigi-uomo-ruota”. Si tratta di un insolito viaggio nei saliscendi di un mondo conosciuto alla ricerca di una chiave per la perduta felicità. Protagonista un ragazzo disabile in fuga dallo stereotipo del diversamente abile che compensa con l’intelligenza la saggezza di vita che non possiede. Il viaggio alla ricerca della madre diventa  esperienza vera che non produce meraviglie o incantamenti e insegna a Luigi a fare a meno delle favole.   Secondo classificato con 11 voti  il romanzo scritto da Poncellini Adriano dal titolo “La morte al plurale”, avvincente caleidoscopio di intrighi, spionaggi e delitti rimasti impuniti. Al terzo posto, con un solo voto di differenza,  il romanzo introspettivo scritto da Giuseppina Valla, una storia delicata di inganni, solitudini e amicizie al femminile. Apprezzati dalla giuria anche i libri scritti da Lidia Castrini “Il profumo delle rose antiche” e da Massimo Perotti, attualmente dirigente scolastico a Chieri, autore del volume “Gli occhiali di Franz”.

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I giurati che  hanno votato il libro di Perotti, hanno riscontrato un percorso innovativo di narrazione, dai ricordi del nonno, patriota suo malgrado, all’opera di scavo compiuta dall’autore.   Nel ricordare che l’Associazione Arvangia ha tenuto a battesimo la prima edizione del concorso a Neive nel 1994, assegnando  il premio al primo romanzo di Maria Tarditi,) gli organizzatori desiderano evidenziare che sono stati al centro dell’attenzione anche libri senza editore  come quello dello sfortunato Beppe Aimo di Castellino Tanaro, deceduto nei giorni in cui la sua antologia di racconti, “Mesticanza”, oggi esaurita, andava in stampa.

A destare curiosità e interesse sono stati soprattutto i libri architrave dell’identità territoriale. Le segnalazioni di merito decise dalla giuria hanno riguardato opere poliedriche di ampio respiro.   Accanto al best-seller di Giacomo Giamello dal titolo Antiche fiabe e novelle delle Langhe , un audiolibro spettacolare di 575 pagine, scritto in italiano e in piemontese,  è stato premiato il poderoso catalogo curato da Graziella Deideri che  svela al mondo l’esistenza di Mondonio, frazione di Castelnuovo Don Bosco, un paese come il leggendario Macondo di Gabriel Gàrcia Marquez fatto di ‘n truch ‘d gent, ‘d travaj, ‘d ruso e ‘d bonumor    ( un paese fatto di un insieme di persone, di lavoro, di litigi e di buon umore).